La sospensione del playmaker

Le vite frammentate e precarie di baristi, magazzinieri, operatori di call center, venditrici di lapidi, giocatori di basket perennemente principianti, musicisti illusi e aspiranti scrittori che non scrivono, si agitano tra due quartieri romani: San Lorenzo e il Pigneto. La narrazione si svolge in unico giorno, ed è proprio la contemporaneità degli eventi a tenere unite le esistenze dei diversi protagonisti che, tra una birra fresca e un violino stonato, si toccano, si accavallano, si osservano, proprio come fanno i due quartieri in cui si muovono. Atomi incapaci di comunicare, restano indifferenti anche di fronte alla morte, assuefatti da riti consumati e giornate che si sciolgono nel caldo di una Roma così distante da qualsiasi fasto, del passato o del presente, da trasformarsi in una metropoli anonima, teatro di perdizioni e ossessioni tutte individuali. Ma vi è un uomo, anzi un profeta, che si aggira in queste strade e che ha un piano: riscattare la sospensione del playmaker, mettendo a fuoco uno sguardo segmentato nei troppi incroci della nostra quotidianità.