Luoghi amati-gli spazi dei corpi e dell'incontro-Viola Lo Moro-articolo blog preview

Scrittrice di racconti e articoli per riviste letterarie e femministe («Leggendaria», «DWF», «LetterateMagazine», «femministerie», JO Diaries-Diari dal futuro) Viola Lo Moro è socia della Libreria delle donne di Roma, Tuba, ed è ideatrice del Festival delle scrittrici “InQuiete”. Ha esordito nella poesia nel 2020 con Cuore Allegro e, insieme a Nadia Terranova e Giulia Caminito, è attualmente curatrice della collana Mosche d’oro della Giulio Perrone Editore, per la quale uscirà la sua seconda raccolta poetica, Luoghi amati.

Rara roccia sei/mentre affiora il sudore”

Rara roccia sei/mentre affiora il sudore sono i primi due versi della poesia faglia nella quale la frattura di un corpo roccioso diviene metafora dei movimenti, delle spaccature e delle correnti profonde che attraversano un corpo. Corpo che diviene terra tramutando ogni sua parte in organismi naturali: le vertebre che si fanno licheni, le ossa e le viscere che si mischiano ai funghi e alla legna arsa fino a una fusione totale, in cui il rumore sordo della roccia che si spacca è allo stesso tempo il gorgoglio del corpo che ribolle. Molte delle poesie che compongono la raccolta vivono questo felice dialogo tra corpo e natura che a volte diventa unione. In orizzonte assistiamo a un cielo che mostra le sue emozioni, a un azzurro poco gentile, a una bambina allegra (a memoria del Cuore allegro dell’esordio) che rimesta il fango e la sabbia con l’acqua e a un incontro con l’acqua confuso con la punta di un piede. Corpi che si inarcano e diventano onde, l’immagine del sangue che fuoriesce come un fiume liberato, un ginocchio puntuto che diventa albero maestro. In Luoghi amati, i corpi sono immensi, hanno una storia infinita: guardandoti/ripercorro l’umanità.

Gli spazi dell’attesa raccontati da Viola Lo Moro

sale d’aspetto

l’abisso

nella bocca vecchia

senza dentiera

il corpo

soprattutto

odore

Dettaglio della copertina di Luoghi amati realizzata dall'Art Director Claudia Intino
Dettaglio della copertina di Luoghi amati realizzata dall’Art Director Claudia Intino

Queste sono le due strofe che compongono sale d’aspetto, il secondo componimento presente in Luoghi amati: sei versi che, nel loro stagliarsi sulla pagina scolpiti tra gli spazi bianchi, attraversano lo sguardo, imprimendosi nella mente. La potenza della carne, la sopraffazione degli odori e la terribile consapevolezza di trovarsi in un luogo di passaggio che è al tempo stesso Acheronte, si sprigionano lasciandoci decifrare l’abisso al primo verso. Perché i luoghi amati sono gli spazi in cui gravitano le persone che amiamo ma sono anche luoghi dolorosi, le cantine della nostra nostalgia, gli ambienti profanati in cui ci si ritrova ad abitare. Ecco in questi luoghi amati scorre la vita, si coltivano passioni e desideri, ma allo stesso tempo la paura e il senso di abbandono. Trionfa però la voglia di stringersi in un abbraccio intimo così come in un’assemblea dei sogni e in un’adunata di sorelle appuntante al sole. È nell’espressione di un amore così confidenziale e passionale e allo stesso tempo aperto, inclusivo e collettivo che Luoghi amati si affaccia sul futuro, tanto difficile da immaginare eppure tanto desiderato.