Saranno parole, queste, note ai lettori curiosi, agli avventori della letteratura o a chiunque abbia mai anche solo sfiorato un capolavoro che, nella Via Lattea dell’arte, sicuramente ne è stella polare; Romeo e Giulietta è infatti un titolo universalmente conosciuto, una storia d’amore tragica che vede la sua origine lontana nel tempo, in fonti medievali antichissime, e che ancora continua ad ammaliare chiunque si confronti con la maestosità di un archetipo della nostra storia culturale: quello di amore e morte.

A parlarci della “fair Verona” e delle suggestioni shakespeariane del capoluogo veneto è la delicata penna di Alessia Gazzola che, fin dalle prime pagine, riesce perfettamente in quella che potrebbe sembrare ostentazione di modestia, ma che in realtà chiarisce al lettore non solo le sue ragioni di scrittura, ma anche la natura del testo che andremo a leggere. Gazzola, di fatti, non è una studiosa di storia del teatro inglese e non è d’origine veronese, eppure questo sguardo da outsider, rispetto al canone della letteratura e all’inevitabile bias di un’autoctona, non pregiudica l’autenticità del testo, bensì ne mette in risalto proprio le intrinseche venature poetiche.

L’autrice riesce a ripercorrere con delicatezza e precisione quelle strade, quei cortili e quei ponti così romantici sull’Adige, in una città che – come ella stessa riconosce – è forse conosciuta a tutti, “suo malgrado”, come città dell’amore.

Quel turismo letterario ormai così ampiamente riconosciuto infatti, nella Verona di Gazzola, è proposto in tutti i suoi traguardi e nelle sue contraddittorietà, senza mai tradire quello che poi – al fondo – succede a chi decide di visitare questa splendida città, che è un po’ quello che accade a chiunque si voglia sospendere tra l’illusione e la realtà, tra il cielo e la terra: concedersi il puro gusto e piacere della meraviglia.

A Verona con Romeo e Giulietta-dettaglio di copertina
Dettaglio della copertina realizzata dall’art director Claudia Intino

Quella di Gazzola è una scrittura che parla, come ella stessa afferma, a titolo della sua sensibilità personale: di chi Verona la vive, la sente nei suoi rumori e nelle sue melodie.

La Verona di chi non vede più, nel famoso cortile di Giulietta, i post-it lasciati dagli innamorati speranzosi, da chi ha risposto alle lettere che arrivano da tutto il mondo proprio per chiedere conforto a quell’eroina tragica, e da chi mangia al Bistrot Antica Amelia e ogni volta si lascia incantare dalla luce di questa città-coccola.

Suggestive e raffinate sono proprio le pagine in cui la scrittrice ci racconta di come Verona, città dell’amore suo malgrado, sia effettivamente la città della luce, per suo grande merito: e così, proprio in quei quartieri così signorili ed eleganti, il crepuscolo che si adagia nel cielo diventa un’altra grande poesia che il capoluogo regala, aldilà e insieme al dramma shakespeariano.

Quella di Gazzola è una scrittura che ti invita a passeggiare con la fantasia, con il cicalio delle persone intorno a te, anche in una stanza vuota, perché in fin dei conti è questo che spinge il turismo di Romeo e Giulietta a Verona, ed è questo che porta tutti noi lettori a sostare su alcuni luoghi testuali; vengono presentate le fonti, l’anatomia e l’eredità di quella storia d’amore che tutto il mondo conosce, in una città che, pur essendone l’ambientazione fittizia, continua a lasciare a bocca aperta e a cuore spalancato i suoi avventori, sia per le declinazioni che quell’amore ha nella storia contemporanea, sia per l’ancestrale suggestione che proprio quell’amore richiama in noi.

A Verona con Romeo e Giulietta

Che sia vero o falso, dunque, ciò che piace di Verona – ed è chiaro nel testo – è proprio questo suo sospendersi tra fabula e intreccio, tra rivisitazione più pop della storia e momento romantico di pura contemplazione.

 A Verona con Romeo e Giulietta – A spasso nei luoghi di Shakespeare è quindi il libro perfetto per chi, di quel dondolarsi, vuole concedersi ancora il piacere.

Martina De Felice

L’articolo è in partnership dell’APS Lapaginabianca.docx